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02:Ott

Lectio XXVII Domenica del Tempo Ordinario - Anno C

Lectio XXVII Domenica del Tempo Ordinario - Anno C

Lectio Divina

Lc 17,5-10

Ringraziamo il Signore che continua ad istruirci attraverso il dono della sua Parola, accrescendo in noi la conoscenza di Gesù Cristo al quale vogliamo e dobbiamo guardare per vivere in conformità alla nostra chiamata di “servitori di Dio”, operai che lavorano per estendere il Regno della Divina Volontà. Meditando la Parola di questa XXVII Domenica del Tempo Ordinario, vediamo come il Signore ci interroghi sulla qualità della nostra fede, ...

sulla nostra capacità di mantenerla viva stando a contatto con situazioni che spesso mettono a dura prova il nostro essere cristiani, ossia seguaci di Gesù, Maestro che nella sua umanità, nel suo “servire il Padre”, ha sperimentato per primo la sofferenza, il dolore, la tentazione, la delusione, l’abbandono dei più vicini, il rifiuto del “popolo eletto”, l’ostinazione di tanti cuori induriti, e nonostante ciò, Egli sino alla fine, ha perpetuato il suo messaggio di salvezza alle genti. La Parola che ci ha accompagnato durante la settimana, ci ha fatto contemplare un Gesù, che “cammina con ferma decisione verso Gerusalemme”, un cammino “in salita”, un passaggio di “Redenzione”: esso testimonia infatti, contro ogni avversità e mancanza di accoglienza nel suo peregrinare e annunciare il Vangelo, che Gesù è “Colui che salva”, cioè Colui che ha a cuore la salvezza di tutte le anime, escluso nessuno. La morte in Croce di Gesù, sebbene cruenta, diviene un messaggio di speranza, perché il vivere di Divina Volontà, cioè servire Dio mettendo da parte la volontà umana causa di ogni peccato, è testimonianza della vittoria della luce, della verità, contro il buio dell’errore; è certezza della Risurrezione contro ogni morte e peccato. L’aver accolto la Volontà del Padre, ha fatto di Gesù il modello di ogni cristiano, chiamato “a servire Dio” nella vita di ogni giorno, con amore, con fiducia, con pazienza, con speranza, con gioia, con una fede “che anche se piccola quanto un granello di senape”, può superare le montagne dell’incomprensione, della difficoltà, della sofferenza, perché accogliendo il dono, la luce, la grazia della Divina Volontà, anche noi possiamo “salire verso Gerusalemme”, avendo sempre innanzi a noi la mèta della Croce sì, ma di una Croce gloriosa. Come ci dice S. Paolo nella Seconda Lettura, “in noi non abita uno spirito di timidezza, di paura, ma di fortezza” e con la forza di Dio, quindi non per merito nostro ma per la grazia della fede, siamo chiamati ad annunciare il Vangelo, nonostante la tribolazione e la sofferenza, a soffrire per il Vangelo, a non permettere che la nostra fede venga turbata e disturbata a causa delle difficoltà che incontriamo sul nostro cammino. “Colui che non ha l’animo retto soccombe, ma il giusto vivrà per la sua fede”, ci dice il Profeta Abacuc, nella Prima Lettura, cioè solo se ci ostiniamo a seguire Cristo, continuando a guardare tutto con gli occhi della volontà umana, che è razionalità e sentimento, ci sentiremo “dei servi inutili”, ma se camminiamo illuminati dal Sole della Divina Volontà, comprenderemo che un “servitore inutile” è colui che risponde alla chiamata del Signore con la stessa gratuità con cui ci viene donata, è colui che mirando all’orizzonte della Croce, sa vedere e attendere l’alba della Risurrezione, come Gesù, con calma imperturbabile, deponendo tutto nelle mani del Padre, avendo a cuore la salvezza della propria anima e dei fratelli, offrendo tutto con amore e per amore. Chiediamo perdono al Signore per tutte le volte che siamo impazienti, che non sappiamo attendere, per tutte le volte che ci lasciamo travolgere dal peso “del servire” perché vissuto non in Dio, e chiediamo allo “Spirito Santo che abita in noi” di aiutarci a custodire il dono della Divina Volontà, che rendendoci “servi” vuol farci “Santi”. Ci affidiamo ai nostri Angeli Custodi, perché vegliando su di noi, custodiscano la nostra anima, il nostro spirito, il nostro corpo, dagli attacchi del nemico e chiediamo alla Regina degli Angeli, la Beata Vergine Maria, “la Serva prediletta di Dio” che ci aiuti a rinnovare ogni giorno, consacrandolo al suo Cuore materno, il nostro “Eccomi, il nostro fiat”, perché possiamo servire il Signore in perfetta letizia.

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