19:Lug

Lectio XVI Domenica del Tempo Ordinario - Anno B

Lectio Divina

Mc 6,30-34

Molto bella la Parola che ci accompagna in questa XVI Domenica del Tempo Ordinario, una Parola che ci fa respirare in pienezza tutta la paternità di Dio, Pastore e Custode delle nostre anime. ...

Mi piace molto la pagina del Vangelo dipinta dall’evangelista Marco, in cui emerge lo spirito paterno di Dio Padre, rivelato da Gesù, ma ritroviamo anche uno spirito filiale e di fraternità, quindi un contesto familiare, di unità; vediamo infatti come gli apostoli, rientrando dalla missione, fanno riferimento a Gesù, come pecore che rientrano all’ovile, tanto che sentono la necessità di “riunirsi attorno a Lui”, per condividere insieme al Maestro, portando i frutti di una sequela che si nutre e vive quotidianamente degli insegnamenti paterni del Pastore, frutti di cui anche la gente, la folla ne gusta le delizie. Ed è proprio la figura del Pastore che si delinea e viene tracciata nella Parola odierna e l’importanza di avere Cristo come guida a cui star dietro nella vita, per non incappare in pastori che “fanno perire il gregge del pascolo di Dio”. Ed è proprio questo senso di appartenenza, questo sapere che per Dio noi siamo figli suoi amati, da custodire, proteggere, ci trasmette tanta dolcezza, tanto amore, tutta quella misericordia, quella compassione con cui il nostro Padre celesta guarda a noi, ai nostri bisogni e necessità. È bello anche notare come Dio non fa differenze, ma ha sempre uno sguardo globale su tutti, non solo su chi già segue il Maestro, stando alla sua scuola, facendo parte del gregge della Madre Chiesa, ma i suoi occhi non rimangono indifferenti dinanzi al grido della gente, al bisogno di “compassione” delle folle, che cercano la consolazione del Signore che non tarda ad andarvi incontro. Suscita tanta tenerezza nel Vangelo, lo sguardo di Gesù sugli apostoli, comprendendo la loro stanchezza dopo l’essersi messi a servizio del Regno, chiamandoli “in disparte, in un luogo deserto, per riposare e rinfrancarsi”. Ma coloro che hanno sete di far parte del gregge del Signore, fanno l’impossibile per raggiungere Gesù e, dinanzi a questo grido, lo sguardo di Gesù si fa ancora più paterno, avvertendo l’intimo desiderio di essere condotti a “pascolare nella Parola, negli insegnamenti di Dio”, che danno vita, luce al cuore, guarigione e liberazione. Sento questa Parola molto vicina alla vita del “Piccolo Gregge”, una vita in cui il Signore, nelle figure del nostro Pastore e della nostra Madre, non ci fa mancare spiritualmente la sua guida paterna e la sua materna custodia, di cui noi anime abbiamo bisogno, insegnamenti di cui possiamo godere non solo noi sorelle del Piccolo Gregge, della Fraternità che cammina con noi, ma tutti coloro che il Signore ci mette accanto “strada facendo”, donandoci in questo cammino, la grazia di vivere una vita evangelica, chiamata ad annunciare che il Regno di Dio è veramente vicino, a portare il suo amore attraverso il ministero di guarigione, liberazione, consolazione che passa attraverso ognuno di noi, del nostro Pastore, della nostra Madre e di ogni componente della fraternità, tutti inviati del Signore, della sua Misericordia, laddove Egli ci chiama. Facciamo nostra la compassione di Gesù verso gli uomini, comprendendo che è il suo sguardo attento, mai invadente, ma sempre premuroso che va donato a quelle “pecore senza pastore”, che attendono anche solo una Parola, ma che può donar vita. Ritirandoci, in questo periodo estivo verso luoghi in cui dare ristoro al corpo, non dimentichiamo di rinfrancare lo spirito, portando Gesù in vacanza con noi, perché anche le spiagge o altri luoghi vacanzieri, possono essere occasioni per evangelizzare facendo conoscere ai fratelli, che il Signore mette sul nostro cammino, il Sole al quale è possibile esporsi sempre, senza scottarsi … Gesù Cristo! Maria Madre del buon Pastore e Torre del Gregge, ci doni il suo spirito di carità e di premura materna per poter far fronte alle necessità dei fratelli con un amore che non si stanca di donarsi e che trova il vero riposo nella gioia di aver potuto salvare anche solo un’anima, una pecora sperduta della casa d’Israele!

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