Lectio Divina
Gv 6,60-69
È molto forte la Parola che ci accompagna in questa XXII Domenica del Tempo Ordinario, e vediamo come il Signore di settimana in settimana ...
facendoci udire la sua voce, ci forma, ci ammaestra, lavora nel nostro cuore, aggiunge nuovi tasselli per orientarci sempre di più, aiutandoci a progredire lungo il cammino spirituale. Ci rendiamo conto che non è sempre facile accogliere quanto il Signore vuole dirci, perché a volte quello che ci viene “richiesto dall’Alto” supera la nostra capacità di vedere e di capire, va oltre la nostra razionalità e proprio perché tocca la nostra anima, scarsamente allenata alla correzione, ci chiudiamo, constatando la difficoltà di accettare ed adeguarsi ad un punto di vista troppo diverso, perché è il punto di vista di Dio. Dalla Parola emerge questa autorevolezza di Gesù nel fare comprendere a chi lo seguiva e lo segue, il vero e concreto senso di essere sequela, di stare dietro al Maestro, Gesù vuole aiutarci a capire che scegliere di seguire il Signore significa innanzitutto ascoltare, accogliere, obbedire, lasciarsi guidare da chi sta innanzi, abbandonarsi a Lui. “È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla”, ci dice Gesù, orientandoci a crescere nel vivere le cose del Signore non con occhi umani, ma divini, fidandoci della sua Volontà e meno della nostra, perché fare la Divina Volontà è pegno di salvezza, di vita, di gioia, di pienezza, di risurrezione, fare la volontà umana invece conduce al peccato e dunque alla morte, soprattutto a quella interiore. Coloro che ascoltando le parole di Gesù si sono troppo soffermati sulla loro capacità di riuscire ad attuarle, ha ceduto, chi invece ha compreso che quelle parole andavano prima di tutto accolte con gli occhi della fede, credendoci, è rimasto con Gesù, aperto alla sua volontà. È questo sguardo di fede che Gesù ci chiede, uno sguardo sempre più aperto verso gli orizzonti del Signore, uno sguardo che sa o che comunque si sforza di guardare lontano anche quando il presente è duro, è incomprensibile. Il Signore ci lascia liberi di “andare”, di decidere se camminare dietro a Lui, o se lasciarci travolgere da quegli dèi che non sono così “esigenti” come il Signore, anche se a lungo andare constatiamo quanto star dietro agli dèi schiavizzi, stare dietro a Dio libera, rendendoci solo schiavi dello Spirito Santo, perché “è lo Spirito che da la vita”! Orientiamo i nostri passi sempre più verso Cristo, con la coscienza e matura consapevolezza che solo “il Signore ci dona la Parola di vita eterna”, dunque dove andare? Camminiamo secondo la legge dello Spirito e non saremo portati a soddisfare i desideri della carne, camminiamo guardando sempre dritto verso la nostra mèta, che è Gesù, il nostro Pastore e guida delle nostre anime e chiediamo l’intercessione della Vergine Maria, discepola fedele, affinché mai ci stanchiamo di seguire il Signore perché Egli ci conduce ai pascoli di vita eterna!