Lectio Divina
Mc 7,1-8.14-15.21-23
La Parola che il Signore ci dona in questa XXII Domenica del Tempo Ordinario ci fa interrogare con serietà su come stiamo vivendo la nostra chiamata da figli di Dio, perché in quanto tali, ...
abbiamo una responsabilità primaria dinanzi agli occhi di Dio ma anche davanti ai fratelli e a coloro che guardano a noi come esempi di vita cristiana ed evangelica. È molto importante perciò guardare alla propria vita e chiedersi se davvero è il Signore che ne guida il timone o se una buona percentuale della guida spetta ancora a noi. Sento fortemente che il Signore attraverso questa Parola, ci chieda una scelta definitiva: decidersi per il Bene che è Dio. È troppo facile sentirsi dei cristiani a posto, solo per il semplice fatto di fare un cammino, ascoltare la Parola, ascoltare gli insegnamenti di Dio, andare a messa, fare adorazione, pregare il S. Rosario … fare, fare e ancora fare. Il Signore pone oggi l’attenzione non sul fare, ma sull’essere, mirando al cuore dell’uomo, e facendoci riflettere sulla differenza che c’è tra il cuore di Dio e quello dell’uomo, che possiamo anche tradurre con la differenza che esiste fra il “credersi” bravi e ligi cristiani ed “essere veri cristiani”, cioè il vivere in tutto e per tutto da figli di Dio proprio come Gesù. Anche la Parola che ci ha accompagnato durante la settimana ci ha fatto riflettere sull’importanza di non cadere nell’ipocrisia, quel falso cristianesimo dietro il quale spesso ci nascondiamo, senza pensare che Dio “che conosce il cuore dell’uomo”, vede e sa tutto, affermando che spesso siamo come i sepolcri imbiancati: fuori appaiamo belli e splendenti, ma dentro nascondiamo “le ossa dei morti”. Cosa ci chiede allora il Signore? “Vegliate e siate sobri!”. Mi colpisce molto questo essere sobri, la stessa sobrietà di cui spesso ci parla anche il S. Padre, che si traduce nell’atteggiamento dell’alimentare il “fervore dello Spirito”, assecondando tutto quello che può nutrire la nostra anima per portare beneficio alla nostra quotidianità, vivendo da figli della luce che irradiano la Luce e il buon profumo di Cristo dovunque sono. Accogliamo perciò con docilità, senza fare resistenza, la volontà di Dio che anche oggi ci invita a crescere nel camminare secondo lo Spirito di Dio, imparando ad abbandonare i desideri della carne, da cui spesso ci lasciamo contaminare. Quando allora il Signore ci dice “Ascoltate e mettete in pratica”, cosa vuole dirci? Vuol dirci di convertirci ogni giorno; significa lasciare che sia Dio a prendere il posto nella nostra casa scalzando gli dèi dei vizi; significa fare luce sulle nostre lacune, analizzando quelle che inclinano ancora il nostro cuore al male. Gesù nel Vangelo ci elenca i “propositi del male” ai quali spesso diamo retta, rendendoci dentro “impuri” e allontanandoci da quella purezza di parola, di pensiero, di atteggiamento, di scelte, di abitudini, di ragionamenti e tracciando in noi delle evidenti incoerenze tra ciò in cui crediamo e professiamo, e quello che poi facciamo. A chi importa se andiamo tutti i giorni in chiesa e arrivando a casa, o a lavoro, tra gli amici, in società, non portiamo frutti di bontà, pazienza, mitezza, amore, pace, gioia, purezza, benevolenza, giustizia, carità? Dove sono le opere? È il cuore che conta! Il Signore ci esorta a vivere nella Divina Volontà, consegniamogli perciò la nostra, quella volontà umana che non ci porta da nessuna parte! La Madonna, Regina della Pace, ci insegna e ci dona i cinque sassi per incamminarci verso una vita santa: ogni giorno pregare in famiglia il S. Rosario, l’Eucarestia celebrata e adorata, il digiuno, la Bibbia, la confessione. Ma soprattutto ci dona il modo con cui lasciare che queste indicazioni non diventino regole da seguire, ma siano uno stile di vita, diventino il nostro stile di una vita vissuta e intessuta guardando a Gesù e lasciandosi guidare dallo Spirito Santo. Se non consegniamo a Gesù il nostro cuore e dentro restiamo duri, scadiamo nell’onorare Dio solo con le labbra. Chiediamo perciò a Maria, Donna dell’amore, che ci aiuti a chiudere la nostra volontà nel suo Cuore materno, cosicché non sentendola, non avremmo occasione di farla, e di presentarla a Gesù perché Lui possa trasformare ogni nostro atto umano in divino, permettendoci di incamminarci verso una via di santità vera ed autentica.