Lectio Divina
Lc 3,1-6
La Parola che la Liturgia ci offre in questo Tempo di Avvento, ci aiuta a meditare su come il tempo che ci dona da vivere il Signore, sia un tempo di salvezza. Vivere nel Signore ...
dunque significa distaccarsi sempre più da una concezione puramente “cronologica” del tempo, per avvicinarci ad una visione “cristiana” del tempo, comprendendo cioè che la presenza del Signore nella nostra vita, il camminare nella sua luce, fa’ del nostro vivere un tempo di grazia, un tempo che Dio ci dona per salvare, purificare, “preparare” la nostra anima alla beatitudine celeste, che ci attende, perché il Signore l’ha preparata per ciascuno di noi. Già la prima Lettura di questa II Domenica di Avvento, attraverso le parole del profeta Baruc, si apre con un’esortazione che ci sprona a “deporre la veste del lutto e dell’afflizione” per rivestirci dello “splendore della gloria di Dio che è per sempre”. Cosa significa tutto questo? Chiedere al Signore la grazia di rafforzarci sempre più nella fede, progredendo nel cammino spirituale, lungo il quale, nonostante le afflizioni, le difficoltà, riusciamo ad andare avanti perché abbiamo la certezza di stare facendo la Volontà di Dio, che cioè tutto ciò che il Signore permette è grazia, è guarigione, è liberazione, è salvezza. Il Signore ci dona tutti gli strumenti necessari per poter compiere quotidianamente questa azione di “conversione”, questa decisione di dover fare, per la salvezza della nostra anima, oggi più di ieri ma meno di domani. Il “Signore ci viene incontro con la sua misericordia e la sua giustizia”, e questo Anno Santo della Misericordia indetto dal Santo Padre, ci dimostra come l’amore del Signore vuole salvare ogni uomo: spalancandoci il suo Cuore Misericordioso, Dio ci chiama ad accogliere questo Amore eterno, liberandoci da tutte le nostre miserie. Allora comprendiamo che, ieri attraverso Giovanni, sul quale si è posata la Parola di Dio, “la voce che grida nel deserto”, e nel tempo sino ad oggi attraverso la Madre Chiesa, il Signore continua a chiamarci, a donarci la sua Parola per liberarci da ogni morte, guidandoci verso una via di salvezza, una via di bene, per il bene nostro e dei fratelli. Questo Tempo così prezioso ci fa capire che innanzitutto non dobbiamo sprecarlo pensando di poter pensar domani alla nostra salvezza, ma è l’oggi che va salvato, perché il Signore ci chiama ad essere “svegli sempre”, a “pregare continuamente”, a “vigilare su noi stessi” e questi “allenamenti spirituali” non possono essere rimandati ad un domani di cui non siamo padroni, perché appartiene solo al Signore. La salvezza della nostra anima aspetta solo il nostro impegno e la nostra ferma volontà di lasciare che il Signore divenga il padrone del nostro tempo, del nostro vivere perché lo rivesta della sua luce, la luce della Misericordia. Ogni giorno accogliamo la “voce del Signore”, perché la “Parola del Santo” posandosi su di noi, possa cambiarci, trasformarci divenendo noi stessi profeti, eco della sua voce verso quelle situazioni difficili “burroni che vanno colmati, montagne abbassate”. Gesù ha sempre avuto compassione della folla, anche noi, soprattutto in questo Anno Santo, cresciamo nell’amore, perché la folla attende anche da noi questo annuncio misericordioso, di un Dio che ama sempre. Volgiamo il nostro sguardo alla Madre della Misericordia, perché guardando i suoi occhi misericordiosi contempliamo lo sguardo di Gesù, lo sguardo con cui veniamo salvati, guariti, liberati e con cui anche noi possiamo salvare le anime dei nostri fratelli. Maria, aiutaci a preparare la via al Signore, liberaci da ogni azione che rende le nostre vie impervie, perché possiamo camminare donando l’amore di Gesù, con piccolezza e nella piena libertà di spirito. Vieni Signore Gesù!
Allegati
- II_Domenica_di_Avvento_-_6.12.2015.doc Scarica il file