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03:Gen

Lectio II Domenica dopo Natale - Anno C

Lectio II Domenica dopo Natale - Anno C

Lectio Divina

Gv 1,1-18

Ti glorifichiamo Signore perché ancora oggi, in questa II Domenica dopo Natale, in cui ricordiamo il SS. Nome di Gesù, ci doni la tua Parola che illumina la nostra vita, ...

donandole il senso vero e donandoci attraverso Gesù Cristo, “il Verbo fattosi carne”, l’unica risposta che colma l’interrogativo esistenziale di ogni uomo: “Perché esisto? Da dove vengo?”. È davvero commovente comprendere quanto sia necessario e fisiologico lasciare che tutti i quesiti umani trovino risposta nella Sacra Scrittura, inteso non come mero libro fra i libri, ma come la “Parola di Dio” fra gli uomini, la “Voce di Dio” in mezzo a noi, che attende solo di essere ascoltata, custodita, meditata, compresa, attuata ed annunziata. Prima di ogni cosa, “in principio”, quando non esisteva nulla, solo il Verbo, Dio, ha dato “la vita al mondo”, chiamando ogni essere vivente “alla luce”: la Parola è vivente, perciò crea e dunque è portatrice di vita. Il Tempo di Natale, vertendo sulla nascita di Gesù, sulla sua venuta nel mondo, ci aiuta a comprendere come la Parola di Dio, non conosce spazio e tempo, è eterna perché nell’umanità di Gesù, essa si mantiene viva, è Parola che diviene carne, diviene “Uomo” fra gli uomini, il Verbo diviene il “Dio con noi”. Comprendiamo come Dio ha voluto donarci “sin dal principio” la sua Misericordia, raggiungendo le “membra dell’uomo”, divenendo Parola di salvezza attraverso Cristo Gesù. È Lui, il Dio con noi che viene nel mondo per testimoniare dunque questo amore eterno di Dio. In Gesù è “la pienezza della grazia e della verità”, per questa ragione chi “accoglie Gesù, credono nel suo Nome e che Lui viene dal Padre”, riceve la luce della fede che vince la cecità del dubbio, dell’errore, della mancanza di religiosità, dell’idolatria e del paganesimo. Non accogliere la Verità e la Sapienza divina che si incarnano in Gesù, conduce l’uomo ad una vita vissuta nelle tenebre, nel buio delle proprie convinzioni e dell’individualismo che portano al peccato e perciò alla morte dell’anima. Accogliere la Parola di Dio, lasciandosi istruire e guidare da essa, ci riappropria della Paternità divina, liberandoci da uno stato di abbandono e aiutandoci a recuperare il senso di essere “figli adottivi, Figli del Padre e popolo, assemblea santa, chiamata a formare la moltitudine di eletti che esalta la Sapienza”, e la annuncia a coloro che hanno bisogno di essere istruiti da Dio, conoscendo la Verità, venendo liberati dalla schiavitù della menzogna. Il Santo Padre, durante l’Angelus nella Solennità della Santissima Madre di Dio, primo giorno dell’anno, ci ha detto di iniziare ogni giorno facendoci il segno di croce, come appartenenza a Cristo, e dicendo a noi stessi: “Signore, fai risplendere su di me, la luce del tuo Volto”. Coscienti, in quanto figli del Padre, della Luce di Cristo che dimora in noi, siamo chiamati a farla vivere e donarla, perché risplenda sulle tenebre della nostra quotidianità. La Donna Vestita di sole, che ha donato alla Luce la Divina Misericordia, ci rivesta del suo splendore, perché Gesù in questo Anno Santo, possa essere la Stella del nostro cammino, il Pastore che conduce i nostri passi verso le miserie del mondo per portare guarigione, liberazione, speranza, fiducia nella Misericordia di Dio, perché ogni nostro prossimo possa, incontrando in noi la bellezza di Cristo dire: Gesù confido in te!

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