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17:Apr

Lectio IV Domenica di Pasqua - Anno C

Lectio IV Domenica di Pasqua - Anno C

Lectio divina Gv 10,27-30

La Parola che caratterizza questa IV Domenica di Pasqua ci fa meditare riguardo alla “vita eterna”, cioè la vita “oltre questa vita terrena” e anche riguardo a quale sia la via per poterla “meritare”, raggiungere e di cui gioire. Nella Prima Lettura ...

tratta dagli Atti degli Apostoli abbiamo visto come Paolo e Bàrnaba portano avanti la loro missione affidatagli dal Signore: “essere luce delle genti, perché tutti possano essere salvati”. Ed in cosa consiste questa salvezza? Nel riconoscere e perciò credere che Gesù Cristo è il Figlio di Dio, ed ha portato sul legno della croce tutti i nostri peccati; Egli è l’Agnello immolato, il cui Sangue versato, è stato il prezzo del riscatto della “vita di ogni uomo”. Tutti siamo destinati alla salvezza a partire già da questa terra, in cui il nostro camminare e costruire nella fede, è caparra per la nostra vita eterna. Il rifiuto di accogliere la Parola del Signore da parte dei Giudei non li ha resi “degni della vita eterna”, perché nonostante essi affermavano di credere in Dio, non sono stati capaci di “perseverare nella grazia” e per questo la grazia ha raggiunto “la moltitudine”, ossia gente pagana, cioè “ignorante” nelle cose del Signore ma la loro “sete inconscia” di Dio li ha resi predisposti a lasciarsi “educare” dalla Parola da loro ascoltata. La differenza di atteggiamento tra i Giudei e pagani, si fonda proprio “sul desiderio” interiore del porsi all’ascolto della Parola del Signore: il perseverare nelle proprie ideologie e nel proprio credo dei Giudei li taglia fuori da questo ascolto che invece diviene nutrimento, gioia e vita per i pagani che con semplicità e senza condizionamenti si lasciano arricchire da Dio attraverso le parole degli apostoli. Possiamo leggere il rifiuto dei Giudei come l’ostinazione dell’uomo nel voler confidare solo su se stesso e sulla propria volontà umana lasciando poco spazio all’agire di Dio; invece la docilità con cui i pagani si lasciano istruire dalla Parola per trovare vita e costruire il bagaglio per la vita eterna, è esempio del cristiano che desidera vivere alla luce della Divina Volontà e non più all’ombra della propria. In questa IV Domenica detta del Buon Pastore, Gesù si presenta come il Pastore che conosce le sue pecore: "esse lo ascoltano e lo seguono perché nessuno li strappi dalla sua mano e possano beneficiare della vita eterna che Lui dona". Ascoltare Gesù per trovare vita e per non smarrirsi, significa accogliere il dono della Divina Volontà, che ci permette di vivere “la vita eterna” già sin da ora guidati dalla luce del Sole divino che illumina i nostri passi. Gesù e il Padre sono una cosa sola, e anche noi attraverso Gesù che ci ha riscattati, siamo eredi di questa paternità, glorifichiamo Dio perciò perché siamo suoi e gregge del suo pascolo. Non permettiamo alla umana volontà di farci smarrire dal gregge, ma seguiamo nella Divina Volontà la voce del Pastore per vivere in eterno. Seguiamo la Beata Vergine Maria, Torre del gregge, perché Ella ci custodisca nel suo cuore e rivestendoci del suo Fiat, ci faccia essere figli che ascoltano e si fidano del Padre sempre.

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