08:Mag

Lectio Ascensione del Signore - Anno C

Lectio Lc 24,46-52

Celebriamo oggi la solennità dell’Ascensione del Signore, dopo quaranta giorni di apparizioni del Risorto, Gesù ascende in cielo, alla destra del Padre, promettendo nel tempo stabilito dal Padre, di ritornare. Egli però, non abbandona i suoi discepoli, ma li rassicura dicendo che “starà con loro tutti i giorni, ...

fino alla fine del mondo” e a testimonianza di ciò, una volta salito al Padre e in comunione con Lui, invierà lo Spirito Santo, il Paraclito, il Consolatore, letteralmente cioè, “Colui che sta con chi è solo”, proprio come garante della presenza viva e vivificante del Padre e del Figlio che nell’Unità Trinitaria rivestiranno di “potenza dall’alto” i discepoli. Questa Parola ci fa riflettere sul binomio assenza-presenza del Signore: noi abbiamo la certezza che Egli è sempre presente, vivo ed operante e oltre che nei Sacramenti, segno tangibile del suo amore e della sua Misericordia, Egli spesso ci fa sperimentare in diversi modi che possiamo contare sempre su di Lui, ma nello stesso tempo a volte può anche capitarci di non sentire spiritualmente la sua vicinanza, sentendoci forse soli o abbandonati, magari sfiduciati, ed è proprio nel momento della prova che viene misurata la nostra fedeltà nel Signore e la capacità della nostra anima di mettersi alla sua ricerca, perché ritrovandolo possa sentirsi rafforzata nella certezza che Egli è veramente sempre con noi, anche quando ci sembra di averlo perduto. Perciò quello che umanamente può sembrare negativo, per il Signore non lo è, difatti chissà come si saranno sentiti perduti i discepoli nel vivere questo distacco del Maestro, ma Egli ha fatto comprendere loro che se non più presente fisicamente Egli sarà vivo nell’azione potente dello Spirito Santo in comunione con il Padre. Gesù così nell’Ascensione adempie in pienezza la sua missione: salire alla destra del Padre, morire una volta per sempre, versare il suo sangue, subire la corruzione della morte fisica, per donare la vita spirituale a tante anime perdute e, sedendo alla destra del Padre, intercede in favore nostro e di tutta l’umanità. Dal Cielo il Padre si china e dona la sua salvezza per mezzo di Gesù, e nell’attesa del suo ritorno glorioso, dona a noi suoi discepoli battezzandoci nello Spirito Santo “il mandato” di perpetuare la sua Misericordia, di annunciare la sua Risurrezione e di testimoniare la conversione e il perdono. Viviamo la nostra chiamata con la certezza che lo Spirito Santo che abita in noi è presenza viva del Signore e affidando alla Divina Volontà noi stessi chiediamo al Signore di bruciare nel fuoco dello Spirito la volontà umana che ci fa vivere con lo sguardo rivolto sulla terra, perché se fino ad ora è stato così, vogliamo deciderci per vivere come Gesù, come Maria, “donati al Signore”, fermi e saldi nella fede, protesi sempre verso il Cielo. Doniamo alla Divina Volontà i nostri pensieri, le nostre mani, i nostri piedi, il nostro cuore, la nostra lingua, i nostri occhi, le nostre orecchie, perché tutto ciò che pensiamo, udiamo, diciamo, facciamo, sentiamo, sia solo per il bene, per il Signore e tutte le volte che ci sentiamo deboli in questo chiediamo “forza dall’Alto”, affidandoci alla Regina del fiat, la Vergine Maria, perché Ella possa custodirci nel suo Cuore, difendendo le nostre anime dagli attacchi del nemico, e così rivestiti di potenza possiamo “seminare nell’attesa della venuta di Gesù germi di bene, di pace, di amore e di misericordia”.

Ultima modifica il Giovedì, 05 Maggio 2016 18:54
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