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Lectio Solennità del Corpo e Sangue di Cristo - Anno C

Lectio Divina

Lc 9,11-17

Nel celebrare oggi la Solennità del Corpo e Sangue di Cristo, ci sentiamo avvolti dall’immenso amore di Dio che non cessa di rivelarci il suo Volto: guardando all’immenso dono dell’Eucarestia, possiamo con certezza affermare che essa è il Volto Misericordioso del Padre. La Misericordia di Dio si è rivelata nella storia dell’umanità e continua a manifestarsi in Cristo, Gesù infatti ci dona l’amore del Padre, un amore che come un fiume in piena vuole inondare tutti i cuori, perorare la salvezza delle anime. ...

Facendo Pasqua con i suoi discepoli nell’ultima Cena, Gesù manifesta nel pane spezzato il segno che, pur lasciando la vita terrena per adempiere la volontà del Padre, Egli sarà sempre in mezzo a loro: tutte le volte che perpetueranno lo stesso gesto, nel fare questo memoriale, essi confermeranno il “passaggio” di Gesù dalla morte alla vita, dalla morte alla Risurrezione. Perciò nel pane e nel vino che diventano il Corpo e Sangue di Gesù, facciamo memoria della sua morte, cioè del dono di se stesso, un dono che però non è stato vano, perché da questa morte è nata la vita per ogni uomo, perciò tutte le volte che ci nutriamo, adoriamo e contempliamo Gesù Cristo nell’Eucarestia, riceviamo la stessa vita di Gesù, Egli viene in noi perché la sua vita possa rivivere in noi, con noi e in mezzo a noi. Questo ci fa comprendere perché l’Eucarestia è rivelazione del Volto della Misericordia del Padre, perché in essa Egli continua a donarci suo Figlio Gesù, ci dona la vera vita, ci dona l’Amore e ci rende partecipi di questo grande mistero d’amore. Tutte le volte che partecipiamo al memoriale del Corpo e Sangue di Cristo, guardando al suo amore infinito, un amore che si racchiude in un’ostia, un amore che vuol farsi mangiare, gustare, un amore che non vuole risparmiarsi ma sempre donarsi, doniamo anche noi al Signore le nostre morti, perché è questo che vuole Gesù, donarsi fino al sacrificio e accogliere tutte le nostre amarezze, debolezze, dubbi, difficoltà, perché possa visitarle, guarirle, trasformarle con il suo Sangue divino. Lo spezzare del pane, è il segno di questo dono che Gesù fa di se stesso e che non si esaurisce mai, un dono che va elargito, propagato. Nel contemplare l’Eucarestia non possiamo che ringraziare il Signore, perché in essa Egli si rende presente, vive in mezzo a noi, vuole stare con noi e coscienti di questa grazia, anche noi, possiamo crescere nel desiderio di stare alla presenza del Signore, di crescere nella comunione con Lui. Nel Vangelo di oggi, Gesù spezza il pane e lo dona ai suoi discepoli, perché siano essi a dividerlo alla gente che ha fame. Mi colpisce l’atteggiamento di Gesù: Egli ci dimostra che la sua vita è un dono continuo, si dona alla folla numerosissima che quindi gusta già della sua presenza, ascolta i suoi insegnamenti e riceve guarigione, è nutrita spiritualmente. Anche i discepoli ricevono tanto contemplando il Signore e si riempiono della sua presenza, ma non basta: attraverso un bisogno materiale, Gesù invita i suoi discepoli a “dare da mangiare”, lo spezzare del pane va perpetuato. Ringraziamo il Signore per il dono dei presbiteri che attraverso le loro mani, ci donano Gesù perché Egli venga a comunicarci se stesso. Nell’accogliere Gesù, sentiamo che Egli dice anche a noi: “dà tu stesso da mangiare, cioè portami con te sempre, sii tu segno di questo pane spezzato, nei tuoi discorsi, nei tuoi gesti, parole, azioni, pensieri, passi, respiri, perché tu possa comunicare Me stesso a tutti”. Gesù spezza il pane e lo dona ai suoi discepoli perché lo dividano tra la gente: questo è il significato dell’Eucarestia che ci nutre e che adoriamo, un segno da rendere visibile perché la nostra stessa vita sia “memoriale del Corpo e Sangue di Gesù”. Nell’accostarci all’Eucarestia, chiediamo alla Divina Volontà di venire a fare comunione in noi, a nome nostro e di tutte le creature, in riparazione per tutte quelle anime che non ricevono Gesù, che non credono, o per coloro che lo fanno ma con superficialità. Chiediamo alla Vergine Maria, Donna Eucaristica, di aiutarci a “spezzare sempre il pane” con i fratelli perché possano gustare in noi la presenza di Gesù.

Quando Io istituì il Sacramento Eucaristico e lo comunicai agli apostoli, comunicai me stesso nella Volontà del Padre. Figlia mia fa’ la Comunione nella mia Volontà, ripeti ciò che feci Io e così non solo riparerai tutto, ma darai Me stesso a tutti come Io intendevo di darmi a tutti, e mi darai la gloria come se tutti fossero comunicati.

(Gesù alla Serva di Dio Luisa Piccarreta - Dall’orologio della Passione)

Ultima modifica il Venerdì, 27 Maggio 2016 18:02
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