Stampa questa pagina

03:Giu

Lectio Solennità Sacratissimo Cuore di Gesù - Anno C

Lectio Solennità Sacratissimo Cuore di Gesù - Anno C

Lectio Divina

Lc 15,3-7

Il mese di giugno è dedicato alla devozione al Sacratissimo Cuore di Gesù, di cui questo primo venerdì del mese ne celebriamo la Solennità. Tutta la Parola che la Chiesa ci dona di meditare in questa santa occasione, verte sulle “qualità” del Cuore di Gesù, un cuore che non si risparmia e che è sempre teso verso i bisogni e le necessità “delle pecore a lui affidate”. ...

La qualità che dunque contraddistingue il Cuore di Cristo è la Misericordia, o, come affermato dal Santo Padre in occasione del Giubileo dei sacerdoti svoltosi in questi giorni a Roma, il Cuore di Cristo è il centro della Misericordia, un cuore cioè da cui tutto inizia, a cui tutto si deve attingere e a cui tutto deve ritornare. Il canto al Vangelo odierno, è un’esortazione di Gesù, a guardare a questo Cuore arso dall’amore di Dio, invitandoci ad “imitarne la mitezza e l’umiltà”. Il Cuore di Cristo, riflesso del Cuore del Padre, è dunque il centro della tenerezza, della benevolenza, della pace, un cuore che non si adira, che non si spazientisce riguardo alle “miserie” dei propri figli, ma è un cuore che ha l’umiltà di sapersi fare prossimo, di sapersi chinare dinanzi “alle altezze del peccato”, di saper rispondere alle offese, alle mancanze, alle debolezze, alle cadute, con l’amore e con il perdono: è un Cuore colmo e traboccante di Misericordia. L’amore di Dio è un dono gratuito, Egli infatti non vuole trattenerlo per sé, ma è un amore sempre donato e da condividere, perché c’è da “rallegrarsi” per ogni pecora smarrita che il Buon Pastore ritrova e riconduce all’ovile, al sicuro, insieme alle altre pecore del gregge. Guardare al Sacratissimo Cuore del Buon Pastore, ci proietta sulla nostra capacità di donarsi, di amare senza stancarsi, di servire senza lamentarsi, di porre attenzione al bisogno dell’altro in punta di piedi, di ascoltare in silenzio, di accogliere la debolezza per donare fortezza, di consolare nella sofferenza, di gioire nei momenti gai, di essere Misericordia. Siamo chiamati ad imitare il Cuore di Cristo, andando, senza stancarsi, alla ricerca delle anime, e dopo averle trovate, riconducendole a lui, rendendo grazie al Padre perché ci invia ad essere “missionari della Misericordia”, puri strumenti del suo amore, semplice irradiazione della sua bontà, ricordandoci che tutto è dono suo: dal suo amore attingiamo, col suo amore e nel suo amore viviamo e al suo amore sempre ritorniamo. La parabola della pecora perduta insieme a quelle della dramma smarrita e del figliol prodigo, ci fanno contemplare proprio la Misericordia del Padre, che sempre attende, una Porta, quella del suo Cuore, sempre aperta alla speranza della conversione. Guardare al Cuore di Cristo, apre il nostro cuore nel ringraziare il Signore perché ci viene a cercare sempre e si fa trovare sempre per donarci tutta la sua tenerezza che non tiene conto della “nostra sporcizia” e nello stesso tempo ci sentiamo “in dovere” di donare sempre il perdono, l’accoglienza, la carità ai fratelli, perché chiamati a testimoniare i benefici “di vivere in verdi pascoli e ad acque tranquille”. Dando uno sguardo al mondo che ci circonda, sono tante le occasioni che il Signore ci dona per compiere come lui, opere di misericordia, anche solo con la preghiera che può raggiungere anche i cuori più smarriti, traviati, chiusi all’amore del Padre per convertirli e salvarli dalla “dispersione”, dalle astuzie del nemico. Guardando al Cuore del Pastore buono e Misericordioso, offriamo anche la nostra preghiera, per tutti i figli che il Signore ha chiamato a testimoniare, nel presbiterato, il suo amore. Anche il papa nell’ultima udienza del mercoledì ha invitato tutti a “pregare in tutto il mese di giugno il Cuore di Gesù e a sostenere con la vicinanza e l’affetto i nostri sacerdoti affinché siano sempre immagine di quel Cuore pieno di amore misericordioso”. Rivolgendo un pensiero speciale ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli il Santo Padre ha anche detto: “Cari giovani, attingete al Cuore di Gesù il nutrimento della vostra vita spirituale e la fonte della vostra speranza; cari ammalati, offrite la vostra sofferenza al Signore, perché continui ad estendere il suo amore nel cuore degli uomini; e voi, cari sposi novelli, accostatevi frequentemente all’Eucarestia, perché, nutriti di Cristo, siate famiglie cristiane toccate dall’amore di quel Cuore divino”.

Chiediamo all’Immacolato Cuore della Vergine Maria, fonte di Misericordia e di tenerezza materna, di rinchiuderci nel Sacro Cuore di Gesù, per poter dire sempre: “Sacro Cuore di Gesù, confido e spero in te!”.

 

Vota questo articolo
(0 Voti)