03:Lug

Lectio XIV Domenica del Tempo Ordinario - Anno C

Lectio Divina

Lc 10,1-12.17-20

Attraverso la Parola che caratterizza questa XIV Domenica del Tempo Ordinario, avvertiamo e constatiamo quanto il Signore sia vicino a noi, proprio come un Padre buono e misericordioso, sempre attento ai bisogni dei suoi figli. La Parola che meditiamo oggi, ci lascia il messaggio della “pace che viene dal Signore”, dunque è una Parola consolante, piena di speranza, ...

attraverso cui sentiamo come Dio Padre interviene nel nostro tempo, nella nostra storia caratterizzata dalla mancanza di pace ed in cui la guerra, la sofferenza, il lutto, la violenza, fanno da scenario, dipingendo una realtà che ai nostri occhi umani appare triste, angosciante, senza speranza. Ma è la speranza, la fiducia che oggi il Signore vuole seminare nei nostri cuori, dicendoci che “il Regno di Dio è vicino”! Sembrerebbe quasi un controsenso, perché verrebbe da chiedersi umanamente ma Dio dov’è in tutta questa sofferenza, è vicino e non interviene? Comprendiamo bene che se tutto ciò che ci circonda non ci parla di Dio, non ci parla di pace, di giustizia, di carità, di gioia, è perché è l’uomo che rifiuta la presenza di Dio, non accogliendo quella pace, che non è assenza di guerra, ma quella ricchezza spirituale, quella essenzialità, semplicità, umiltà, che nella sua misericordia il Signore continua a donarci, nella sua Parola, nei Sacramenti, nella preghiera, nell’orientarci verso una vita sempre più piena di Dio e meno del nostro io. Non possiamo non ritenerci, anche noi cristiani, non responsabili nel contribuire a costruire una società che punta più sul potere, che mira ai propri interessi, che si tappa gli occhi dinanzi ai veri bisogni di ogni fratello profugo o no, quando molte volte cadiamo nel rifiutare la sua presenza di Dio già nelle cose più semplici. Oggi il Signore ci sprona a rivedere la nostra vita alla luce dei suoi insegnamenti e ci spinge ad accogliere e a portare Lui stesso, perché da una vita incentrata sulla presenza tangibile di Cristo nei nostri rapporti e relazioni, nel nostro quotidiano, nel nostro modo di agire, di pensare, di parlare, di progettare, deriva questa pace attraverso cui tutti possono constatare che veramente il regno di Dio è in mezzo a noi. Siamo noi questi “operai” che devono andare, muoversi, far vivere (e non morire) il Cristo che vive dentro noi, che cammina con noi, che ama stare in mezzo al suo popolo, Gerusalemme! Come dice S. Paolo nella Seconda Lettura, l’unica cosa che conta è capire che, se si segue Cristo, si è nuove creature, nulla più conta: se comprendiamo che Cristo ci vuole rinnovati nelle mente, nella volontà, nei desideri, nelle mozioni, allora possiamo respirare di questa pace del Signore, anche se tutto intorno a noi puzza di peccato. Il Signore ci chiama ad evangelizzare, ad essere portatori della sua pace, perché “messe è molta e pochi gli operai”, perciò non possiamo e dobbiamo lasciarci immobilizzare e globalizzare dalle ideologie del mondo, perché noi siamo nel mondo ma apparteniamo a Cristo e i “nostri nomi sono scritti nei cieli”! Si è aperto il mese di luglio, dedicato al Preziosissimo Sangue di Gesù, sì, perché siamo stati comprati e redenti a prezzo di questo Sangue; impegniamoci come discepoli fedeli ad offrire la nostra goccia di sangue per la salvezza nostra e dei fratelli, perché tutti possano beneficiare della presenza di Dio, conoscere il suo amore, e riceverne forza, fiducia, speranza, gioia contro ogni dolore e sofferenza umana. Vieni Divina Volontà a vivere in noi, perché possiamo nella nostra umanità, rendere vivente Gesù e la sua Misericordia. Vieni Regina del fiat, a camminare con noi, perché la pace del Signore sia la luce divina che vince il buio del peccato in noi e attorno a noi.

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