23:Ott

Lectio XXX Domenica del Tempo Ordinario - Anno C

Lectio Divina

Lc 18,9-14

Anche in questa XXX Domenica del Tempo Ordinario, il Signore, attraverso il dono della sua Parola, richiama la nostra attenzione sull’importanza della preghiera. La scorsa settimana abbiamo riflettuto sulla necessità di pregare sempre, di fare sì che la nostra vita, attraverso il dono della Divina Volontà, possa trasformarsi sempre più in un intimo dialogo con il Signore, facendo sì che ogni nostro pensiero, atto, passo, atteggiamento, respiro, ogni nostra parola, decisione siano in conformità al Volere Divino e non alla nostra umana volontà, affinché in ogni aspetto della nostra umana esistenza possa trasparire la divinità di Gesù, chiamato a vivere in noi. ...

Nella preghiera del Padre nostro, Dio Padre chiede a noi suoi figli che la sua Volontà sia fatta “sulla terra come in Cielo”, e tutta l’esistenza di Gesù è testimonianza dell’aver aderito pienamente al progetto del Padre, incarnando nella sua umanità, la divinità di Dio, rivelandone il suo Volto misericordioso, dimostrando di non aver interrotto mai quello “sguardo rivolto al Cielo”, “quell’intima comunione”, quella “preghiera continua” con il Padre, anche sulla Croce. Gesù ci ha reso evidente e continua a rivelarci la via attraverso cui poter far sì che anche noi viviamo nel Divin Volere: accettare di essere piccoli, decidersi di far perdere il nostro io in Dio, abbandonando “l’intima presunzione di sentirci giusti” e di non aver bisogno di Lui o se anche ne siamo coscienti, con la nostra vita non lo dimostriamo. La via della piccolezza ci insegna a riscoprire il valore del sentirsi figli del Padre, figli amati nonostante le nostre debolezze, figli che vivendo nell’obbedienza umile a Dio dimostrano di aver bisogno che Egli manifesti la sua grandezza, la sua potenza, la sua misericordia. Dio non attende da noi un elenco di tutti i nostri problemi, di tutto ciò che siamo o che facciamo, perché li conosce bene, ma si aspetta soltanto che noi ci presentiamo a Lui riconoscenti di essere bisognosi del suo amore, senza il quale nulla può avere vita in noi e attorno a noi, perciò il sentirci “bambini” nell’animo, nello spirito, ci fa pregare, ci fa guardare Dio con la coscienza di avere un “cuore imperfetto” che solo Lui può liberare, guarire, perdonare. Chiedere al Signore di aiutarci a vivere del dono della sua Volontà, è già decisione di voler pian piano abbattere quel muro interiore della volontà umana, alimento del nostro io, terreno fertile per l’orgoglio, la superbia, per tutti quei peccati che ci illudono nel farci sentire a posto, bravi cristiani. Ma il Signore facendoci il regalo della Divina Volontà, vuole bruciare, come fuoco, la radice di ogni peccato che ci rende doppi dinanzi a Lui, che ci rende cristiani tiepidi, che ci rende spesso ipocriti, perché incapaci di presentarci “dinanzi a Dio” così come siamo, indeboliti dalle passioni come frutto della volontà umana. Con cuore contrito, invochiamo la Misericordia di Dio su di noi dicendo: “O Signore, abbi pietà di me peccatore”, con la ferma decisione di voler immergere tutta la nostra vita nel Volere Divino, chiedendo al Signore una vera conversione del cuore. Ci affidiamo alla Beata Vergine Maria, che vivendo nella sua umiltà di Divina Volontà, è stata da Dio esaltata, perché possa custodire il nostro cammino, difendendoci da tutte quelle situazioni in cui il nostro io vuole emergere vanificando in noi il piano di Dio. Fiat!

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