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13:Nov

Lectio XXXIII Domenica del Tempo Ordinario - Anno C

Lectio XXXIII Domenica del Tempo Ordinario - Anno C

Lectio Divina

Lc 21, 5-19

Siamo oramai vicini alla fine dell’Anno Liturgico e con esso, Domenica prossima, si concluderà anche l’Anno Santo della Misericordia, che però nelle singole Diocesi di tutto il mondo è stato previsto di far terminare oggi, in cui celebriamo la XXXIII Domenica del Tempo Ordinario. Con la chiusura nelle varie Cattedrali e Santuari delle “Porte della Misericordia”, si conclude un anno in cui è stato posto all’attenzione dei fedeli, il tema della Misericordia, cioè questo Amore eterno di Dio per ogni uomo, affinché l’uomo stesso, diventi, ad imitazione di Cristo, Volto della Misericordia del Padre, sorgente di amore nei confronti del prossimo, dei fratelli, attraverso le “Opere di Misericordia corporali e spirituali”. ...

In questo Anno Santo sono state tante le occasioni che hanno “messo alla prova” la nostra capacità di andare verso l’altro, di uscire dalle nostre abitudini e stili di vita che spesso ci rinchiudono dentro una fede individualista, volta solo a ricevere un beneficio personale. L’Omelia odierna del Santo Padre, nella Basilica di S. Pietro, alla presenza numerosa di fratelli bisognosi così “prossimi” e vicini a noi, in occasione della conclusione dell’Anno giubilare in tutto il mondo, ha richiamato l’attenzione sull’urgenza di non cessare mai di “aprire le porte del nostro cuore” alle necessità dei poveri, degli emarginati, di tutti quei “Lazzaro” che per le varie vicissitudini della vita, ma soprattutto anche a causa della “sclerosi spirituale” di cui la società è affetta, sono costretti all’emarginazione e ridotti ad una povertà totale: materiale, morale, spirituale. “Come Dio continuerà a mostrare ai suoi figli la sua Misericordia, così i figli di Dio sono esortati a donarlo ai loro fratelli”. La Parola di oggi, inserita in questo contesto, assume un valore ancora più grande, il Santo Padre ci ha fatto ancora riflettere, richiamandoci a delle domande esistenziali: cioè dinanzi a tutto ciò che si sta verificando “di terrificante”, tutte le catastrofi naturali, le guerre, le persecuzioni, non rimane solo da comprendere che se tutto ciò che è materiale passa e può andare distrutto, non è forse importante che “non venga distrutto” il vero senso della nostra esistenza: la nostra fede nel Signore e l’amore verso il prossimo? Nel Vangelo, Gesù preannuncia questi eventi e, guardando oltre la bellezza del tempio, Egli vede la distruzione di Gerusalemme, i cataclismi naturali, le persecuzioni della Chiesa e l’apparizione di falsi profeti, ma esorta i discepoli a “non temere”, a non cedere alle preoccupazioni, a vivere tutto questo, come occasioni “per testimoniare Cristo”, altrimenti il mondo non conoscerebbe il suo Vangelo né la forza del suo Amore! È questo il messaggio che il Signore ci dona, Egli incoraggia, noi suoi discepoli a non cedere alla preoccupazione, origine e fonte di ogni disordine “interiore ed esteriore”, ma a rimanere al suo fianco sino alla fine, perciò viviamo il tempo presente, non pensando alla fine del mondo, perché la vera venuta di Cristo sarà così evidente che nessuno ne dubiterà, perciò preoccupandoci solo di amare Cristo e di portare questo amore ai fratelli, ai “poveri in spirito” per i quali sorgerà “il sole di giustizia”. Il Signore chiama noi ad irradiare i raggi luminosi del suo amore, rimanendo “perseveranti”, perché con la nostra perseveranza salveremo la nostra e le anime dei nostri fratelli. In mezzo alle persecuzioni, ai conflitti, ai doveri, alle difficoltà, ma anche alle gioie, all'impegno e all'entusiasmo diciamo al Signore: “Poni, le tue parole nella nostra bocca. Mettile con la stessa energia e l'autenticità di Papa Francesco, o del missionario che ha lasciato tutto per servire, o dei piccoli che sono felici del tuo Vangelo.” Donaci di comprendere con gli occhi della fede che non vi è alcun avversario o nemico che possa impedire la testimonianza sincera di chi confida in Te e che è inutile preparare le difese, perché la vera difesa è la propria vita donata. Grazie, Signore, perché ci doni la Vergine Maria, Ella ci accompagni e ci guidi, donandoci un fede retta, una speranza certa, una carità perfetta!

 

Ultima modifica il Domenica, 13 Novembre 2016 11:49
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