05:Feb

Lectio V Domenica del Tempo Ordinario - Anno A

Lectio Divina

Mt 5,13-16

Gioisce il nostro cuore nell’ascoltare la Parola che anche questa V Domenica del Tempo Ordinario il Signore ci ha donato con amore e per amore. Risuonano molto forte nel Vangelo le parole con cui Gesù rivolgendosi ai suoi discepoli, quindi a noi discepoli di oggi, dice: “Voi siete il sale della terra e la luce del mondo!”. ...

Sono parole quelle di Gesù, che rendono ragione della nostra chiamata alla sua sequela: tutti noi battezzati, per vocazione, siamo chiamati a non soffocare la missione cristiana che il Signore ci consegna, ma a far sì che la nostra stessa vita sia testimonianza della presenza di Cristo che abita in noi. Le parole di Gesù ci consapevolizzano verso la necessità di diffondere il messaggio del Vangelo, che è un messaggio di pace, di gioia, di speranza, di consolazione, di perdono, di accoglienza, di amore, di altruismo, di misericordia, di unità, di fede. Gesù usa bene le immagini della luce e del sale, perché subito ne comprendiamo la loro funzionalità e la loro importanza nella vita di tutti giorni e siamo coscienti di non essere proprio abituati, a meno che non costretti da circostanze varie e a volte estreme, ad una vita senza questi elementi. Gesù ci aiuta dunque a dare il giusto valore alle cose e a non dare nulla per scontato, perché tutto è grazia, anche la cosa più piccola, proprio perché dono di Dio. Da questa metafora comprendiamo l’importanza che ha e che deve avere per noi Cristo, vera Luce del mondo e vero Sale della terra! Come membra del suo Corpo, noi fedeli tutti, siamo ben coscienti della luce e del sapore che Egli dona costantemente alla nostra vita e sappiamo bene che rifiutare la grazia del suo splendore significa spegnere la luce della Divina Volontà, fonte di ogni speranza, attesa, gioia, e significa cadere nelle tenebre del peccato, dell’errore, nel buio dell’umana volontà. Nel ringraziare primariamente il Signore per averci chiamati a vivere nel suo Regno di luce, che è il Regno del Divin Volere, sentiamo crescere in noi la responsabilità dell’essere figli di Dio, del mandato che Egli ci dà: noi siamo riflesso di Cristo, chiamati ad irradiare la sua luce e di portare il suo sapore. Dove? Il Signore ci invita a guardarci intorno, ad andare verso i luoghi bui, a partire da quelli vicini, molte volte il buio risiede dentro le nostre case, nelle nostre famiglie, nelle nostre relazioni e magari non ce ne accorgiamo. Gettando il nostro sguardo oltre le mura dove ci sentiamo più sicuri, Cristo ci invita a varcare il confine dell’indifferenza, contemplandolo nel fratello senza tetto, nell’affamato, nel profugo, nell’afflitto di cuore, contemplandolo nelle “periferie esistenziali” che gridano dentro le nostre coscienze di cristiani, ma prima di tutto di uomini, perché l’umanità di Gesù continua ad insegnarci che Egli prima di essere Dio ha saputo essere “Uomo per ciascun uomo”. È una Parola che ci interpella: osserviamoci dentro e fuori le nostre mura domestiche, dentro e fuori i nostri luoghi di lavoro, dentro e fuori le nostre comunità parrocchiali, ecclesiali, dentro e fuori i nostri luoghi di svago, osserviamoci mentre camminiamo per strada, quando siamo sul treno o in macchina. Nelle varie circostanze della nostra quotidianità, dalla più familiare alla meno comune, chiediamoci se sappiamo liberare la Luce del Signore o se, cedendo all’azione dell’umana volontà, soffochiamo questa luce, spegnendola con l’indifferenza, con l’egoismo, con la cultura dello scarto, della non accoglienza, dell’abitudinarietà, della globalizzazione, di una fede che manca di opere, di azioni e di testimonianza concreta. Ci dice il Signore: “Se il sale perde sapore serve solo ad essere gettato e calpestato dagli uomini”. Non sciupiamo le grazie che il Signore vuol far passare attraverso di noi, chiamandoci senza alcun nostro merito alla sua sequela, ma riconoscenti della fiducia che Lui ripone in ciascuno di noi, doniamo con gratuità il suo amore che “gratuitamente abbiamo ricevuto”. Chiediamo alla Vergine Maria di rinnovare in noi il dono della chiamata, ciascuno nel proprio stato di vita, perché possiamo rispondere ogni giorno con maggiore generosità all’appello di suo Figlio Gesù.

Ultima modifica il Mercoledì, 08 Febbraio 2017 16:23
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