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28:Gen

Lectio IV Domenica del Tempo Ordinario - Anno B

Lectio IV Domenica del Tempo Ordinario - Anno B

Lectio Divina

Mc 1,21-28

Ringraziamo il Signore perché anche oggi, in questa IV Domenica del Tempo Ordinario, Egli ci viene incontro nella sua misericordia, istruendoci con il dono della sua Parola. Nel Vangelo odierno, l’insegnamento di Gesù, attraverso cui Egli fa udire la voce di Dio Padre, suscita nei suoi “uditori” stupore perché “insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi”. La missione che porta avanti Gesù è quella di rivelare il Volto del Padre, il suo amore gratuito e incondizionato; ...

Egli è il Verbo che si è fatto Uomo perché tutta l’umanità, accogliendo il suo insegnamento scopra l’amore che Dio nutre per ogni suo figlio, amore che libera e guarisce, amore che converte, amore che vuole riportare l’uomo alla santità delle prime origini. Gesù si fa voce di Dio, è la Parola del Padre, in questo si manifesta “l’autorità” che il suo insegnamento suscita nel cuore di chi lo ascolta, le sue non sono pure dottrine, ma Gesù è Dio incarnato che parla ai suoi figli, che dialoga con loro, desiderando ricucire quella comunione di amore, di intimità che il peccato originale ha rotto. Comprendiamo dunque che Gesù è venuto nel mondo per salvare l’uomo, per liberalo dalla sua condizione di creatura fragile e debole perché schiava di tutti quegli “spiriti” che sono frutto della volontà umana. Ascoltare la voce del Signore è l’invito che ci viene fatto ancora oggi, cioè permettere alla Parola di scavare dentro di noi, lasciando che essa raggiunga il nostro intimo, tutte le nostre debolezze, le nostre paure, che solo se esternate, possono essere visitate dal Signore e guarite. Gesù, manifestando la voce di Dio Padre, ne rivela la sua Volontà, aiutandoci a fare verità dentro di noi, una verità che scomoda, che infastidisce, perché mette a nudo tutte le incongruenze che abitano dentro di noi, tutte le imperfezioni che vanno smussate, tutte le “impurezze” che vanno purificate. Lo spirito impuro che abitava nell’uomo che viene liberato da Gesù, si sente tormentato, turbato, perché sa bene che Dio ama le sue creature e desidera solo il loro bene, non gode del peccato che lo tiene impigliato, non desidera “la morte del peccatore”, ma che si converta e viva; ed è proprio questo amore così sconfinato, che dà fastidio al demonio, che invece tenta l’uomo a cadere nel peccato, dividendolo da Dio. L’autorità della Parola di Dio significa per il cristiano, l’impegno, la ferma volontà, il puro desiderio di rinunciare al male, e di usare bene la libertà che Dio ci ha donato, essere liberi significa scegliere ogni giorno il Bene che è Dio. Solo la Parola di Dio può orientarci a fare il bene, perché in essa risiede la Verità e il fondamento della nostra fede, perciò lasciamoci “istruire” cioè convertire ogni giorno da quello che il Signore ci dice, lasciamoci toccare soprattutto nelle paure, nei dubbi, nelle incredulità, perché la potenza della mano di Dio, possa liberarci, guarirci da ogni male, possa aumentare in noi la fiducia, la fede in Gesù che tutto può, perché è Colui che salva. Gesù è la Luce venuta nel mondo per liberare il suo popolo “dalle tenebre e dall’ombra di morte”, accogliendo la Parola, noi apriamo il nostro cuore a Dio, mettendo la nostra vita nelle sue mani e permettendo che Lui “abbia autorità” su di essa: “Vieni Signore a salvarci!”. “Non induriamo il cuore come a Merìba” ma “obbediamo” alla grazia della Divina Volontà che ci conduce alla santità, al progetto di salvezza che Dio nutre per ciascuno di noi. Ci affidiamo alla Vergine Maria, che è stata ubbidiente alla voce di Dio, perché la sua docilità e tenerezza possano scalfire la durezza del nostro cuore, aiutandoci a progredire nel cammino di ascesi verso Dio.

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