27:Set

Lectio XXVI Domenica del Tempo Ordinario - Anno B

Lectio Divina

Mc 9,38-43.45.47-48

Lasciando che la Parola di questa XXVI Domenica del Tempo Ordinario scenda nel nostro cuore, scavando a fondo nella nostra anima, sentiamo risuonare le parole ...

del Salmista che ci dicono “ … la testimonianza del Signore è stabile, il timore del Signore è puro, rimane per sempre … ”. Attraverso la Parola di oggi, sento come il Signore ci chiami a questa “stabilità”, a questa fedeltà eterna, costante, ad un’alleanza sancita nel cuore che niente o nessuno può corrompere. Riflettendo sul legame che congiunge la Prima Lettura e il Vangelo, vediamo come sia importante agire sempre, testimoniare, profetizzare nel nome di Gesù, e quanto sia vitale far sì che questo “spirito profetico”, come dono prezioso di Dio, non venga mai messo da parte, lasciando che sia soppresso ed ammutolito dagli spiriti del mondo, del nostro io, dal peccato. L’ “essere di Cristo”, discepoli alla sua sequela, non deve farci sentire mai arrivati, sicuri di quello che siamo o che facciamo, ma deve alimentare in noi sempre il desiderio ad abbandonarci con docilità ai “moti dello Spirito”, perché questo fa di noi dei figli che seguono le orme di Gesù, capaci di camminare senza stancarsi, di tendere le mani senza spazientirsi, di guardare i bisogni dell’altro con amore, andando verso i “piccoli ”. Molto spesso la vera testimonianza di Cristo ci viene proprio dagli ultimi, da chi con semplicità e senza presunzioni profetizza nel nome di Gesù, rendendolo vivo e presente, lasciando che il suo Spirito parli, annunci, scacci via il male. Il Signore con molta dolcezza e semplicità ci invita a fare chiarezza dentro di noi, spronandoci ad una coerenza di vita, ad una fede che parla da sé attraverso le nostre scelte di una vita umile, povera, casta, come quella di Gesù, una vita che non si lascia distrarre dalle cose del mondo che spesso ci fanno “camminare su vie non buone, posare lo sguardo laddove non c’è nulla da guardare, toccare situazioni, discorsi, che non nutrono la nostra anima”; comprendiamo allora come sia vitale lasciarsi condurre dallo Spirito del Signore in ogni cosa, lasciarsi guidare dai suoi precetti che fanno gioire il cuore. Facciamoci interrogare da questa Parola, analizzando il nostro quotidiano ed osserviamo quale posto occupa il Signore nella nostra vita: sì siamo certi di credere in Lui, di non poter fare a meno di Lui, di seguirlo, ma concretamente lo profetizziamo con un quotidiano che ha il suo inizio e la sua conclusione “nel nome di Gesù” nel quale ci muoviamo, operiamo, lavoriamo, interagiamo, ci relazioniamo? Quale il nostro impegno verso un’azione profetica fondata non sulle classiche cose da fare, ma su una solida testimonianza di Cristo, che realmente esprime la nostra appartenenza a Lui, che parla di Lui nel modo stesso in cui parliamo, ci atteggiamo, ci vestiamo, preghiamo. Potrebbe sembrare banale tutto ciò, ma se ci facciamo caso, vediamo come il Signore ci chiama ad una conversione radicale perché nessuno di chi guarda a noi possa “scandalizzarsi”. Siamo certi che il Signore si dona a noi, ci chiama, ci viene incontro, non per giudicarci, ma con amore ci corregge laddove ancora abbiamo bisogno di crescere nella fede, nella luce di Cristo e del suo Spirito che dona gioia al cuore e grande ricchezza! La Vergine Maria che ha fatto della sua vita una testimonianza eterna di Gesù ci sostenga e ci doni la forza spirituale per fare emergere la nostra vera essenza cristiana. Tanta pace!

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