09:Nov

Dedicazione della Basilica Lateranense

Gv 2, 13-22
Ricorre oggi l’anniversario della dedicazione della Basilica di S. Giovanni in Laterano, a Roma, la prima di tutte le chiese del mondo a costituire il primo segno esteriore e sensibile della vittoria della fede cristiana sul paganesimo occidentale. Durante l’era delle persecuzioni, ogni manifestazione di fede si rivelava pericolosa e perciò i cristiani non potevano celebrare il loro Dio apertamente.

Per tutti i cristiani reduci dalle “catacombe”, la basilica del Laterano fu il luogo dove potevano adorare e celebrare pubblicamente Cristo Salvatore. La celebrazione di questa festa, vuole aiutare noi cristiani a rinnovare in noi l’amore e l’attaccamento a Cristo e alla sua Chiesa. Meditando le origini della prima chiesa al mondo e l’importanza che la sua nascita ha avuto in occidente perché il messaggio di Cristo potesse perpetuarsi, diffondendo l’amore di Dio laddove erano gli dèi gli idoli dell’uomo, possiamo comprendere il messaggio che oggi questa Parola vuole tracciare nel nostro cuore. Attualizzando questa Parola al Cristianesimo vissuto nel mondo di oggi, viene spontaneo chiedersi come noi cristiani, e dunque eredi di questo inestimabile tesoro, viviamo nella Chiesa, con la Chiesa e per la Chiesa, ma soprattutto come concretizziamo la nostra chiamata ad essere Chiesa? Si, la prima basilica segna la vittoria sul paganesimo, e come essa ogni chiesa, nata o che nascerà è testimonianza di Cristo, della vittoria del bene sul male, di un credo che ha la meglio sull’agnosticismo. Ma basta così poco per far parte della Chiesa, per sentirsi appartenenti come membra vive di un unico Corpo il cui Capo è Cristo? È il Vangelo giovanneo che la Parola ci dona oggi, a dare la risposta alla nostra domanda: è vero che in forza del Battesimo entriamo a far parte della Madre Chiesa dalle cui acque veniamo rigenerati a una vita nuova, una vita da creature che, liberate dal peso del peccato originale, sono chiamate per vocazione cristiana, in conformità a Cristo, a vivere come Lui, ad essere cioè testimonianza, segno tangibile dell’amore di Dio infuso in noi, abitazioni, templi spirituali graditi a Dio. Vediamo dunque come l’autorità con cui Gesù scaccia fuori, senza mezze misure, dal Tempio coloro che hanno abusato di esso, profanandolo, rendendolo un luogo di mercato e non di preghiera, di culto, ci richiama alla necessità di deciderci con coscienza a vivere per il Signore, buttando fuori dal nostro cuore e dalla nostra vita tutto ciò che non rende gloria alla sua natura sacra. Sento come il Signore vuole condurci alla salvezza e renderci sempre più testimoni vivi ma soprattutto credibili della gioia che il vivere nella grazia di Dio comporta, una vita sempre più fondata e rallegrata dal fiume della Parola di Dio, dei Sacramenti, della preghiera continua e costante, di una vita che respira della semplicità di Cristo, della sua umiltà, della sua libertà dagli attaccamenti alle cose, al denaro, agli affetti, di una vita chiamata a respirare con il cuore di Dio. Analizzando la nostra vita, chiediamoci cosa rende il nostro corpo, la nostra mente, la nostra volontà, le nostre scelte, le nostre abitudini, schiavi di tutti quegli dèi che sono espressione di una vita pagana più che cristiana. Il Signore ci chiama ad essere Pietre vive, cioè vite dedicate completamente al servizio del Signore e dei fratelli per ricordare al mondo la forza dell’amore di Dio. La Vergine Maria, Icona della Madre Chiesa tenendoci stretti al suo cuore, ci faccia sentire sempre più forte l’amore di Cristo Gesù, capace di vincere ogni nostro tentennamento, ogni nostra debolezza, ogni scelta, decisione, parola, atteggiamento che non rendono presente Dio e la sua volontà. Per questo chiediamo con fede a Maria, Donna del Fiat, di aiutarci sempre sorretti dal suo sguardo, a vivere nella Divina Volontà, Volontà che non conosce finzioni, ipocrisie, false virtù, ma che accoglie cuori contriti che desiderano battere al ritmo divino! Santa Domenica nel Signore Gesù!

Ultima modifica il Venerdì, 28 Novembre 2014 17:26
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