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Lectio III Domenica di Avvento - Anno B

Accendiamo la terza candela della corona di Avvento, il cui colore rosa, è simbolo del colore liturgico di questa III Domenica detta “Gaudete”, e vuole essere espressione della gioia, del giubilo che l’attesa del Signore porta con sé. La Parola che meditiamo invita a rallegrarsi, ad avere un cuore colmo di gioia per la venuta del Signore, una gioia che non può essere puro sentimento, ma la gioia del cristiano deve nascere come gratitudine per tutto ciò che il Signore compie nella vita e per tutte le opere nelle quali Egli manifesta il suo amore e la sua bontà. ...

Giovanni è stato “voce che grida nel deserto”, “lampada nel buio dei cuori”, testimone prescelto da Dio per annunziare e proclamare ai cuori feriti la via della salvezza, è stato dunque portatore di un messaggio di speranza, di gioia, di consolazione, portatore del lieto annuncio del Vangelo che è Gesù Cristo: “Colui al quale lui non era degno di slegare il laccio del sandalo”. Dio sceglie i piccoli, gli umili, per protrarre il suo messaggio di salvezza alle genti, perché possa manifestarsi la potenza del suo amore, perché “grandi cose può compiere il Signore”, in coloro che non si ergono, che non si inorgogliscono, che non vivono di plausi e riconoscimenti, ma in coloro che si riconoscono figli bisognosi di ricevere l’amore del Padre celeste. C’è dunque da gioire, perché nessuno di noi può dirsi perfetto ma tutti siamo peccatori sì, ma perdonati e riconoscenti di questo perdono camminiamo per portare a tutti nella gioia, il messaggio di salvezza, di liberazione, di guarigione, di speranza e di misericordia che Dio desidera elargire ad ogni uomo. In un mondo lacerato dal peccato, fonte di tanto dolore e sofferenza, il Signore effonde su di noi il suo Santo Spirito, ci consacra, ci sceglie e ci chiama per essere testimoni della sua luce e del suo amore. Ieri come oggi, c’è bisogno di evangelizzazione, Gesù viene perché vuole regnare nel cuore dell’uomo, vuole essere l’unica luce che brilla nelle famiglie, vuole essere misericordia sulle ferite, pace dove c’è divisione, gioia dove regna la tristezza, speranza dove vive la sfiducia. A noi il Signore affida la missione di propagare il lieto annuncio, seminando nel cuore degli uomini semi di bontà, perdono, carità, speranza, fraternità, gioia, testimoniando che vivere nel Signore non significa avere una vita priva di difficoltà, ma nonostante le prove, avere la certezza che Egli è il Dio con noi, che cammina accanto all’uomo, ed è vivo, presente ed operante. Attendere il Signore e coltivare la gioia, deve aumentare anche in noi il desiderio di cercarlo sempre più, facendo quel deserto da tutto ciò che ci distoglie, perché possiamo dissetarci dell’unica oasi che si incarna in Gesù, presente nella Parola, nei Sacramenti, nella preghiera, nei fratelli; in questo modo possiamo fortificarci nella missione che il Signore ci affida: essere luce, irradiazione della sua luce. Oggi, per iniziativa degli scout, in tutto il mondo, verrà propagata la “Luce della Pace di Betlemme”, accogliamola, vedendo in essa il Signore che ci viene incontro per donarci se stesso, e gioiamo del suo amore infinito. La Vergine Maria, Madre della Luce e della gioia, ci renda lieti annunziatori della Parola, perché possiamo condurre gli uomini a Dio e portare Dio agli uomini.

 

Ultima modifica il Venerdì, 15 Dicembre 2017 17:07
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