12:Apr

Lectio II Domenica di Pasqua o della Divina Misericordia

Lectio Divina

Gv 20,19-31

“L’umanità non troverà pace finché non si rivolgerà con fiducia alla Mia Misericordia”, ha detto Gesù apparendo a S. Faustina Kowalska, ed è il messaggio che anche oggi Egli vuole donare a noi, Domenica in cui celebriamo la Festa della Divina Misericordia, desiderata proprio da Gesù perché tutti gli uomini conoscendola, possano sperimentare la sorgente dell’Amore, della Pace, della gioia piena: il suo Cuore Misericordioso.

S. Faustina, è stata scelta da Gesù per testimoniare lo Shalom con cui Egli desidera raggiungere ogni cuore, e per questo è stata apostola coraggiosa, fiduciosa, perseverante; Gesù l’ha definita “la sua segretaria”, ed è grazie alla sua “fede”, al suo credere contro ogni avversità e timore, che il messaggio della Divina Misericordia, si è diffuso e continua a propagarsi sino ad oggi. S. Faustina è stata dunque discepola di Gesù così come i Dodici, delle cui debolezze, paure e miserie, Gesù usa per manifestare la potenza della sua misericordia. È infatti molto bello vedere come nella potenza della sua risurrezione Gesù supera le chiusure fisiche ed umane, più che materiali per portare la Pace ai suoi discepoli. Ed è ancora più forte constatare come la sorgente di questa pace si attinga dal suo cuore trafitto e per questo traboccante d’amore: il Vangelo difatti ci dice che Gesù dopo aver detto “Pace a voi!”, mostrò ai discepoli le mani e il fianco ed essi gioirono “al vedere il Signore”. Perché tutto questo? Perché Egli non è morto e risorto invano, Egli è l’Agnello immolato per la salvezza di ogni uomo, ed è questa redenzione che Gesù desidera estendere, irradiare, perciò fortifica i discepoli da tutte le loro paure e timori, dalle loro insicurezze e donando il soffio del suo Spirito, li invia a testimoniare ed annunciare la potenza della sua risurrezione, perché hanno visto, creduto e sperimentato che la sua Misericordia rappresenta davvero “l’ultima tavola di salvezza, anche per il peccatore più incallito”. Con questo fervore, con questa fiducia sperimentata personalmente, i discepoli diventano apostoli che con forza rendono testimonianza al potere del nome di Gesù, portando tanti fratelli a credere che “davvero Lui è il Cristo, il Figlio di Dio”, ricevendo nel dono della conversione, la rinascita a vita nuova. Anche noi discepoli di Cristo, nell’unanimità del cuore e dell’anima, perché conformi a Gesù, siamo chiamati a gettar via ogni incredulità che non ci rende testimoni gioiosi e credibili del suo amore infinito. Facciamo nostro il desiderio di Gesù di irradiare la sua misericordia lasciandoci guidare e rafforzare dal suo Spirito di pace e d’amore perché anche le miserie più profonde di ogni uomo possano essere presentate e trasformate, nel Divin Volere, dall’Amore misericordioso di Dio, trovando ristoro e guarigione. Maria, Madre della Misericordia, con la sua fede salda, annulli le nostre debolezze rendendoci testimoni autentici del Figlio Gesù, che non è venuto soltanto con acqua, ma con sangue ed acqua. Rigenerati dai fiumi d’acqua viva che sgorgano dal suo costato proclamiamo: “Gesù confido in Te!”.

Ultima modifica il Venerdì, 10 Aprile 2015 19:10
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