03:Apr

Lectio Domenica della Divina Misericordia - Anno C

Lectio Divina

Gv 20, 19-31

Oggi II Domenica di Pasqua, celebriamo la Festa della Divina Misericordia, difatti il Vangelo di oggi ci fa meditare l’apparizione di Gesù, risorto e misericordioso, ad otto giorni dalla sua Risurrezione in Cielo. Così come rivelò S. Faustina Kowalska, ...

l’immagine di Gesù che Egli vedeva e che Gesù stesso comandò di fare dipingere ed onorare, è un’immagine di Gesù splendente, nella gloria e che mostra, a testimonianza di esser morto e risorto, i segni della Passione, nelle mani, nei piedi e nel costato, da cui scaturiscono, a seguito della trafittura, come raggi, il Sangue e l’Acqua. Ed è un Gesù che, apparendo agli apostoli, attraverso lo splendore della Luce della Risurrezione, porta con sé la gioia, la Pace e l’Amore, quell’amore che scaturisce come un fiume dal suo Cuore e che non vuole tenere per sé, ma donare ai suoi discepoli perché essi stessi diventino apostoli della sua Misericordia, del suo perdono: “Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati”. Gesù soffiando su di loro dona lo Spirito Santo, perché questa nuova effusione possa rafforzarli nelle loro debolezze e possa infondere in loro il coraggio di portare l’annuncio della Risurrezione a tutti, rendendolo presente nel loro agire, nel loro operare, nei loro passi, nelle loro parole, nelle loro preghiere. Era necessario che Gesù infondesse loro il vigore che la sua Presenza viva dona, perché i discepoli erano “chiusi nel Cenacolo per timore dei Giudei” ed Egli difatti “entrando a porte chiuse”, supera le barriere e gli ostacoli della volontà umana per infondere in loro la forza della Divina Volontà. Una Volontà, quella di Dio, che vuole servirsi della loro debolezza per annunciare la potenza della Risurrezione e della Misericordia che libera, che guarisce e che salva. Anche a S. Faustina, come possiamo leggere dal Diario “La Misericordia Divina nella mia anima”, molte volte Gesù infonde speranza, fiducia, esortandola a non temere, rafforzandola nel suo apostolato come “prima apostola della Misericordia”. Il Signore chiama anche noi ad attingere continuamente a questo recipiente inesauribile di bontà, di grazia e di amore, di fiducia, di speranza, di pace esortandoci a Confidare sempre in Lui, per cantare in eterno che “il suo amore è per sempre” ed è per tutti. Ed è il credere, ossia il rendere sempre più salda in noi la certezza che la Presenza di Gesù è viva ed è sempre in mezzo a noi, che ci lascia questa Pace, una pace non umana ma che è frutto della nostra fede in Dio. Guardando alle piaghe di Gesù risorto e ai raggi che scaturiscono dal suo Cuore, lo ringraziamo per la Misericordia con cui Egli ci è venuto incontro nelle nostre miserie, e per tutte le volte che Egli continua a chinarsi su di noi donandoci il suo Amore e il suo perdono. Come apostoli della Misericordia di Dio, anche noi perciò siamo inviati, per azione dello Spirito Santo, ad annunciare e rendere presente Gesù e la luce della sua Risurrezione per portare vita laddove c’è il velo della sofferenza, della malattia, della sfiducia, del non amore, dell’individualismo, dell’idolatria, del peccato, della miseria umana e spirituale. “Beati coloro che pur non avendo visto hanno creduto”, beato chi confida nel Signore e ripone nelle sue mani la sua vita, beato chi diviene testimone della gioia e della pace del vivere nel Divin Volere, portando la luce del Volto misericordioso del Padre, per donare “la vita nel nome di Gesù”. In questo Anno Giubilare il Signore ci invia come “segni viventi del suo amore”, accogliamo questo mandato con umiltà, con docilità, con cuore aperto e riconoscente, perché solo chi “ha toccato la Misericordia di Dio” può e deve far conoscere ai fratelli la strada che conduce alla guarigione, alla salvezza. Con Maria Madre di Misericordia, diciamo al Signore: Gesù, confido in te, attingo al tuo Cuore perché ripieno del tuo amore possa infiammare il cuore dei fratelli, di tutti coloro che Tu metterai sul nostro cammino.

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